Progetto pilota Educazione diffusa – La città Educante

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La “Città Educante” propone una cittadinanza creativa e partecipe alla vita pubblica perseguendo l’obiettivo di un’educazione attiva. E’ la città intera, in tutte le sue articolazioni, a farsi carico insieme alla scuola dei processi di educazione e formaz

Data:

20 Giugno 2024

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Descrizione

Nella serata di martedì 18 giugno 2024, presso la Sala Ascari di Rivalta si è tenuto un incontro, organizzato dalla dirigente scolastica dott.ssa Olimpia Paolo, a capo dell’Istituto Comprensivo di Castellucchio, al quale afferiscono tutte le scuole di Rodigo e di Rivalta s/M.

L’incontro era rivolto all’Amministrazione Comunale, ai docenti e ai genitori degli alunni iscritti alle future classi prime delle scuole primarie di Rodigo e Rivalta, alle Associazioni del territorio e a tutte le persone che hanno particolari attitudini (hobbistica, cucito, artigianato, attività manuali e artistico-creative), con lo scopo di intraprendere una rete di collaborazione concreta per la realizzazione del progetto pilota “La città educante”, in collaborazione con l’Università Bicocca di Milano.

L’idea di fondo del progetto è che la funzione educante non può rimanere in capo alla sola scuola, ma deve appartenere anche alla comunità più vasta, alla Città nella sua interezza. Di rilevante importanza è l’assunzione della consapevolezza che i processi educativi non possono essere confinati nell’ambito scolastico-educativo, ma devono uscire dalle aule di scuola per coinvolgere l’ambiente urbano nella sua complessità e multimedialità. E’ la città intera, in tutte le sue articolazioni, a farsi carico dei processi di educazione e formazione dei suoi piccoli cittadini.

Dall’apprendimento protettivo della scuola si passa ad un apprendimento realizzato in esperienze concrete, da rielaborate, riflettute dagli stessi allievi in luoghi mirati. Non più insegnanti di discipline ma mentori, guide, conduttori capaci di agevolare i percorsi di interconnessione e di saper creare sempre maggior autonomia e autoorganizzazione.

La scuola diventa una base dove organizzare attività che devono poi realizzarsi nel mondo reale, tramite un progressivo adeguamento reciproco delle esigenze delle attività pubbliche e private interessate, degli insegnanti e dei ragazzi e bambini stessi.

Con la “città educante “si intende presentare un’alternativa radicale all’istituzione scolastica attuale: bambini e ragazzi in circolazione nella società che, a sua volta, deve assumere in maniera diffusa il suo ruolo educativo e formativo.

I ragazzi e i bambini nel mondo costituirebbero una nuova linfa e costringerebbero la società e il lavoro a ripensarsi, a rallentare e ad interrogarsi.

Ultimo aggiornamento: 20/06/2024, 14:18

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