Modulistica e appuntamenti
Elezioni Comunali 2023
Informazioni e documentazione utili per i cittadini e per gli altri soggetti interessati.
Emergenze sociali
Per bisogni e necessità di carattere sociale sono a disposizione l'Ufficio, il Consigliere con delega alle politiche giovanili e il Sindaco. I recapiti sono i seguenti [...]
Il Parco del Mincio
Il Parco Regionale del Mincio, istituito mediante la L.R. dell’8 settembre 1984 n° 27, è classificato come parco fluviale. La gestione del Parco del Mincio è affidata ad un consorzio tra i comuni di Ponti sul Mincio, Monzambano, Volta Mantovana, Marmirolo, Goito, Porto Mantovano, Rodigo, Curtatone, Mantova, Virgilio, Bagnolo S. Vito, Sustinente, Roncoferraro e la provincia di Mantova.
Il Museo Etnografico
Il Museo Etnografico dei Mestieri del Fiume di Rivalta sul Mincio si trova a pochi metri dal fiume, in una vecchia cascina ristrutturata ad hoc che ospita anche un punto informazioni e il distaccamento della biblioteca comunale di Rodigo; nella stessa zona, un’ampia area verde di proprietà comunale, ha sede anche il Centro servizi turistico-culturali, che ospita l’ostello, un bar/ristoro e una sala conferenze.
Fossato
Fossato è una piccola frazione di Rodigo, da cui dista un paio di chilometri, ed è costituito da un agglomerato di poche case e corti, con la chiesetta, a ridosso di un crocicchio. Probabilmente nel tardo medioevo, quando Rodigo era difesa da un castello, le fortificazioni e i fossati avevano inizio già in questo posto, che da essi prese poi il nome.
Oggi chi arriva a Fossato proveniente da Rodigo trova la casa della famiglia Nievo sulla propria destra: essendo cinta da un muro la palazzina può non essere immediatamente visibile, ma un cartello ne segnala la presenza. I Nievo acquistarono nel 1756 dal marchese Carlo Capilupi la corte di Fossato, con oltre 300 biolche mantovane di terra, per la spesa complessiva di 110.000 lire in moneta di Mantova. L’interno abitativo della corte Capilupi in quel tempo era descritto sull’atto di vendita come un tipico caseggiato rurale mantovano: "casa ….murata, coppata, solerata, che consiste in un andito, camere inferiori e superiori, e forno, stalla da bovi, con portico davanti, fienili sopra, tinazzara, e cantina dietro, e camerelle per rustici, con porcilaie, qual fabbrica si ritrova in pessimo stato".
Il Mulino del Po
Nell’agosto del lontano 1948 la gente Rivaltese è stata testimone e partecipe di una esperienza unica: le riprese di alcune scene del film di Alberto Lattuada “Il Mulino del Po”.
Il film è la riduzione cinematografica di una parte del terzo volume dell’omonimo romanzo di Bacchelli. Il corposo romanzo di Bacchelli, scritto tra la fine degli anni trenta e gli inizi dei 40, racconta la saga di una famiglia di mugnai - gli Scacerni, dalla fine del settecento, partendo dalla disastrosa campagna di russia di Napoleone (campagna nefasta che si apprestava a ripetersi negli stessi anni di scrittura del romanzo) fino alla Prima Guerra Mondiale.
Ma perché proprio a Rivalta?